"In ritardo": l'errore di Christine Lagarde che fa tremare l'Europa
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

“In ritardo”: l’errore di Christine Lagarde che fa tremare l’Europa

Christine Lagarde

Christine Lagarde sotto accusa: la Bce ha tagliato i tassi troppo tardi. Ecco i risultati del sondaggio di “The Economist”.

La Banca centrale europea (Bce), guidata da Christine Lagarde, finisce nel mirino degli economisti per aver tagliato i tassi d’interesse troppo tardi rispetto alle necessità dell’economia europea.

Un sondaggio recente condotto dal periodico The Economist su un campione di 72 economisti dell’Eurozona mostra che il 46% degli intervistati considera l’Istituto “in ritardo rispetto alla curva“. Mentre solo il 43% ritiene che la politica monetaria stia seguendo la giusta direzione.

Nessuno, tuttavia, ha giudicato che la Bce sia stata capace di anticipare i tempi del mercato, una critica che evidenzia la difficoltà dell’Istituto nel prevedere le tendenze economiche.

BCE Banca Centrale Europea
Leggi anche
Case e affitti, prezzi: ecco cosa accadrà veramente quest’anno

I tagli ai tassi di Christine Lagarde e l’inflazione sotto controllo

Dal giugno 2024, come riportato da Qui Finanza, la Bce ha ridotto i tassi d’interesse quattro volte, portandoli dal 4% al 3% in risposta a una congiuntura economica stagnante. Tuttavia, secondo molti analisti, la mossa sarebbe arrivata troppo tardi per stimolare efficacemente la crescita.

Eric Dor, economista presso la IESEG School of Management di Parigi, ha dichiarato che “la BCE è stata troppo lenta nel tagliare i tassi di politica monetaria“. Sottolineando come questa lentezza possa avere “un effetto dannoso sull’attività economica“.

La preoccupazione principale riguarda il rischio che l’inflazione scenda al di sotto dell’obiettivo del 2%, soglia considerata ottimale per garantire stabilità economica. Se l’inflazione scende troppo, consumatori e imprese tendono a rinviare spese e investimenti, aspettandosi ulteriori cali dei prezzi.

Nonostante ciò, le previsioni medie degli economisti intervistati indicano che l’inflazione dell’Eurozona dovrebbe stabilizzarsi intorno al 2% entro il 2026.

Il focus sulla Francia, meno preoccupante l’Italia

Per una volta, aggiunge Qui Finanza, non è l’Italia a occupare il centro delle preoccupazioni economiche in Europa. Il 58% degli economisti ha indicato la Francia come principale motivo di apprensione. Al contrario, solo il 7% degli intervistati si è detto preoccupato per l’economia italiana, che sembra in una fase più stabile rispetto al passato.

Guardando al futuro, Christine Lagarde ha espresso ottimismo sulla possibilità di ulteriori tagli dei tassi nel 2025, se le condizioni economiche lo permetteranno. Tuttavia, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, la crescita economica dell’Eurozona continuerà a essere modesta.

Mentre gli Stati Uniti dovrebbero crescere del 2,2% nel 2025, l’Unione Europea si attesterà attorno all’1,2%. Alcuni economisti, interpellati dal Financial Times, sono ancora più pessimisti, prevedendo un incremento del PIL europeo di appena lo 0,9%.

Riproduzione riservata © 2025 - NM

ultimo aggiornamento: 6 Gennaio 2025 16:06

Case e affitti, prezzi: ecco cosa accadrà veramente quest’anno

nl pixel